La pianta “Lanterna delle fate” non è solo sorprendente, ora i ricercatori hanno scoperto che non può fare la fotosintesib

Una nuova specie di pianta è stata scoperta nelle profondità della foresta tropicale di Terengganu, nella penisola malese, e non è come le altre, poiché non effettua la fotosintesi. Thismia aliasii, nome con cui è stata battezzata, appartiene al misterioso genere noto come “lanterne delle fate”, una rarità botanica che sfida le regole della vita vegetale. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Phytokeys, non solo ne rivela l’esistenza, ma documenta che questa specie è completamente “micetotrofica”, cioè sopravvive grazie a una simbiosi con i funghi del suolo. Secondo lo studio, Thismia aliasii è stata trovata a circa 640 metri di altitudine in una zona montuosa del Parco Ecologico Forestale di Chemerong, dove l’umidità e l’ombra permettono la sua strana forma di vita. La sua mancanza di clorofilla la rende incapace di catturare l’energia solare, quindi non può effettuare la fotosintesi, il processo più basilare e universale tra le piante. Al contrario, ottiene i suoi nutrienti parassitando funghi sotterranei, che a loro volta sono collegati a alberi vicini in una rete complessa.

Una pianta che sfida tutto ciò che si sapeva sul regno vegetale

Secondo quanto riportato da Earth.com, le specie del genere Thismia sono descritte come “enigmi della botanica moderna”. Non hanno foglie verdi, né steli visibili e hanno una vita prevalentemente sotterranea. Queste piante emergono solo brevemente per fiorire e poi scompaiono di nuovo nel sottobosco. Ciò che le rende ancora più affascinanti è il loro adattamento alla totale oscurità della foresta, poiché sviluppano un’assoluta dipendenza dai funghi “micorrizici”, che le nutrono attraverso una relazione simbiotica.

Questo sistema di vita rende la Thismia aliasii una specie estremamente sensibile a qualsiasi cambiamento ambientale. Secondo il sito Phys.org, queste piante sono progettate per attirare specifici impollinatori, come le piccole mosche del terriccio, attraverso le loro forme floreali uniche e i loro aromi particolari, il che aggiunge un altro livello di vulnerabilità in un ambiente in continua trasformazione.

Un fiore fuori dal comune per forma e funzione

Il fiore di Thismia aliasii è uno dei più strani documentati. Secondo la ricerca, misura circa 5,8 cm e presenta sei tepali che terminano con appendici allungate. Ciò che colpisce è che le appendici interne possono misurare fino a 32 mm, in contrasto con quelle esterne, che raggiungono a malapena i 3,5 mm.

Questa asimmetria, insieme agli stami che hanno strutture a forma di gancio e una sorta di nervatura o costola prominente, rende questa specie morfologicamente diversa da qualsiasi altra nota nel suo gruppo. Lo studio spiega che questa complessità strutturale potrebbe essere correlata al modo in cui il fiore guida gli insetti impollinatori verso l’interno, ottimizzando così il suo processo riproduttivo.

La cosa più sorprendente è che questa pianta è stata scoperta ai margini di un sentiero turistico sul Gunung Chemerong, una meta molto apprezzata dagli escursionisti. Secondo Phys.org, è stato il ranger Mohamad Alias Shakri a individuare per la prima volta lo strano fiore nel 2019. Da allora, sono stati trovati solo cinque esemplari in un’area di meno di cinque ettari, il che ha portato a classificarla come “in pericolo critico” secondo la Lista Rossa dell’IUCN.

La pressione umana sul sentiero rappresenta una minaccia diretta alla sua esistenza. La compattazione del suolo, l’alterazione del microhabitat e la possibile raccolta accidentale potrebbero porre fine a questa specie che, secondo la ricerca, si è evoluta nel corso di milioni di anni.

Un pezzo evolutivo che riempie le lacune della storia naturale

Secondo lo studio, Thismia aliasii appartiene alla sottospecie Odoardoa all’interno del genere Thismia, un gruppo caratterizzato da fiori con tepali liberi e simmetrici. Nonostante le somiglianze con specie come T. aseroe o T. alba, la sua morfologia unica suggerisce che si tratti di una “ramificazione evolutiva inedita, che potrebbe aiutare a comprendere meglio l’evoluzione delle strategie di impollinazione e simbiosi in ambienti estremi.

La scoperta della Thismia aliasii rappresenta anche una sfida per la conservazione, perché come si potrebbe proteggere una pianta che quasi nessuno può vedere? Earth.com sottolinea che Terengganu è già un rifugio per la biodiversità del genere Thismia, con almeno 13 specie registrate, sei delle quali endemiche. Tuttavia, la loro scarsa visibilità le rende particolarmente vulnerabili.

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